8 maggio, Festa della Mamma: lettera di un figlio ad una madre lontana

Mi ero ripromesso di trascorrere questa Festa della Mamma con te, ma poi ho capito che siamo messi così male in Italia da dover fare a meno dell’unica domenica speciale del mese di maggio. Sono passato a fare carburante e ho visto il prezzo della benzina alle stelle: 1,60 euro a litro. Mi sono fatto qualche conto in tasca e me le sono viste svuotate all’improvviso. Del resto, non te l’ho detto, ma la mia auto è ferma da diversi mesi: l’ultimo preventivo dell’assicurazione era così spropositato, che ho dato giustamente priorità ad altro. Eh, già…
Avrei voluto saltare sul treno, farti una sorpresa, anche se per poche ore. Poi mi sono ricordato che attraversare in treno lo stivale italiano è diventata quasi roba da ricchi: durante il giorno ti obbligano a prendere l’Alta Velocità e di notte a rinchiuderti in un vagone letto, zozzo e lurido, che ti costa due giorni di lavoro. Ah sì, il lavoro. Eh, già…
Da bambino quando festeggiavamo tutti assieme, pensavo che la domenica fosse il dì del riposo per tutti. Mamma, eravamo dei privilegiati e me ne rendo conto oggi che lavoro pure nei giorni in rosso sul calendario. Accipicchia, me la darebbero pure una manciata d’ore di ferie, ma poi me la farebbero scontare con i sensi di colpa: “Con la crisi che c’è, potrebbe scattare un’emergenza e lo sai bene che se perdiamo l’appalto, ce ne torniamo tutti a casa”. Eh, già…
Meno male che non sai usare il computer e Internet non ti appartiene, cara mamma, altrimenti avrei avuto la tentazione di inviarti un biglietto d’auguri elettronico. Che tristezza, a te piacevano tanto gli scarabocchi che ti lasciavo in cucina prima di andare a scuola!
Stavo per inviarti una lettera con la mia calligrafia, ma poi mi sono ricordato che il servizio postale ordinario in Italia è una catastrofe: se spedisco oggi, altro che domenica: devo ritenermi fortunato se lo ricevi prima di partire per le vacanze estive. E un mazzo di fiori? Certo non sarebbero imbarazzanti come quelli fregati dal campo dei vicini, ma li gradiresti: mi rifiuto di acquistarli su Internet o sceglierli su un catalogo, perché oggi persino donare un fiore si è trasformato in un atto di routine. Eh, già…
Mamma, sai cosa ti dico: vai in soggiorno, apri il secondo cassetto della credenza, c’è un pacchetto impolverato. Tiralo fuori. Dentro troverai la margherita di polistirolo che ho fatto all’asilo per te trentatre anni fa. E’ stato il primo lavoretto che la maestra ci ha fatto realizzare per la Festa della Mamma. Avevo il cuore in gola, perché lo avevo fatto con le mie mani. E mi emoziona ridartelo adesso, con la consapevolezza di un adulto che ha capito il valore infinito di una madre, nonostante te ne abbia fatte passare di cotte e di crude. Eh, già…

Passaparola
Rosario Pipolo

Giornalista e Communication specialist. Una Laurea in Lingue straniere con lode all'Università Federico II di Napoli e una specializzazione in Web Communication allo IED di Milano.

View Comments

  • Sintetizzo: hai dato parole alla realtà che stiamo vivendo tutti in questi ultimi due anni....qualcuno si renderà conto che non possiamo neppure permetterci il "lusso" degli affetti? sai che io commento poco ma una lettera del genere ad una Mamma non potevo farla passare sotto silenzio....

  • Rosario....hai perfettamente ragione,questa è la ns.Italia !!!!fra poco ci faranno pagare anche l'aria che respiriamo.Mentre il loro portafoglio si ingrassa...il ns.continua a tirare la cinghia.Ma quanne frnescie ???? Baci !

  • Che strano...proprio stamattina ho pensato a quando i miei figli, ormai grandi, mi regalavano i loro "lavoretti" fatti all'asilo, al mio finto stupore nel riceverli ma alla mia vera emozione ad averli tra le mani...

  • e che dire è tutta emozione vera.... non ci sono parole ...emozionante anche la lettera del figlio scritta a sua madre......Giulia

  • ho perso entrambi i miei adorati genitori ... oggi 8 maggio Festa della mamma ...senza di lei provo una grande tristezza...mi manca da morire...commevente anche la lettera di questo figlio...che tristezza questa vita.....

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