Quando ho saputo della morte di Mino Reitano, mi sono venute in mente alcune sequenze del film di Visconti “Rocco e i suoi fratelli” dove una famiglia calabrese emigra dal Sud al Nord Italia. Mino Reitano era un emigrante e quel suo atteggiamento un po’ saccente era tipico del calabrese purosangue. Nonostante le decine e decine di sfottò di cui è stato vittima, Reitano ha avuto il pregio di restare in disparte dallo star-system musicale italiano. E’ rimasto il semplice “Ragazzo di provincia” che ha inseguito per tutta la vita una passione, riuscire a fare il musicista di professione nel Belpaese canterino. “Avevo un cuore (che ti amava tanto)” resta il suo cavallo di battaglia ed è una canzone conosciuta con la complicità di mia madre. Mino Reitano era uno senza troppe pretese, il suo canzoniere è composto di piccole melodie, niente di più. Al di là della critica che gli si è scagliata contro – Benimamino parlava senza peli sulla lingua – è forse l’ultimo erede della nostra canzone nazional-popolare, giocata sull’emotività e sui veri consensi della gente. Una volta mi hanno detto che Mino Reitano ha aperto un concerto dei Beatles ad Amburgo (allora i Four Fab si chiamavano ancora Querrymen). Credevo fosse la barzelletta del giorno. Mi sono dovuto ricredere perché è stato lui stesso a raccontarlo. Mi mancherai, caro Mino Reitano, e oggi l’Italia ritrova un pizzico di ottimismo nelle parole di una tua canzone: “Quest’Italia che respira, sempre bella e c’è un perché . Questa gente le vuol bene, questa gente è come me”.
Passaparola
Rosario Pipolo
Giornalista e Communication specialist. Una Laurea in Lingue straniere con lode all'Università Federico II di Napoli e una specializzazione in Web Communication allo IED di Milano.
Conobbi Mino Reitano anni fa a Napoli in occasione di un concerto di Capodanno trasmesso in diretta sulla Rai.Io ero con alcune amiche dietro le quinte dello spettacolo.Facemmo una piacevolissima chiacchierata:lui era felice di cantare a Napoli, una città che sentiva molto vicina al suo cuore, ma soprattutto era felice di cantare....Mi disse che lui si sentiva fortunato perchè in un mercato discografico purtroppo in crisi è difficile per molti giovani riuscire ad esprimere questa passione.Ricordo il festoso trenino di persone che lo seguirono sul palco quella sera mentre lui si esibiva.Ero anch'io tra quelle persone: saltellavo sul palco ed intanto ammiravo la sua bravura, la sua allegria e soprattutto i suoi occhi che brillavano dinanzi ad un microfono,suo grande amico di tutta una vita.Era molto piccolo di statura e quando scese dal palco fu quasi impossibile scorgerlo tra onde di mani che applaudivano.Riuscii comunque a raggiungerlo e a salutarlo.Mi fece un sorriso e mi disse:"In bocca al lupo per tutto... Vai avanti,ragazza...vai sempre avanti..."Era il sorriso di un artista grande, buono come pochi...
Mino è stato per me "Sanremo" da piccolo ricordo la sua presenza nello spettacolo della canzone Italiana, con quella sua voce grande riuscendomi a catalizzare davanti allo schermo....nopn sono stato un suo fan da crescendo ma con lui condivido l'emigrazione e quando se ne vanno questi personaggi sembra che vada via una parte della nostra storia di ragazzi e di futuri padri. ciao Mino.......
"Nei miei 20 anni
che me ne faccio
se questo mondo
mi lascia indietro
avevo un cuore
che t'amava tanto
che si è perduto
per volerti bene
io chiedo a te
di tendermi una mano
e di salvarmi, se lo vuoi...
mi han detto che si vive di speranza...
avevo un cuore
che ti amava tanto
e non rinuncia a perderti per sempre...
in questo oggi leggi la mia vita
che si è perduta senza te"...
..."Sembra che sia tutto facile
mentre qui tutto è fragile
sento che gli anni
spezzano il cuore in due...
e allora canto la mia canzone
so dov'è vera, so dov'è il cuore
e il sentimento che non mente
sei tu che poi...
non menti, sei tu"...
..."Era da tanto che
volevo col mio canto dire a te
grazie a un vecchio pensiero
grazie al mio paese
quest'Italia che respira...
Italia, Italia,
di terra bella e uguale non ce n'è...
anche quando si è un pò stanchi
non ci si arrende per un se
Italia, questa canzone
io la canto a te."...
...Sempre tristemente strana quest'Italia "solare e ballerina", ma ancora troppo bigotta, che compiange un 'anima che è stata "viva" tra noi e spesso oggetto di scherno e d'ilarità per il suo essere, sinceramente, l'anima di "un buono" e non di "un buonista".
Era, ed è, l'anima di un uomo buono sì, ma anche di un cantautore:questo è il riconoscimento che Mino Reitano avrebbe voluto sentire dalla "sua Italia".
C'era davvero in lui, con semplicità, "una ragione di più".
Ciao Mino
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Conobbi Mino Reitano anni fa a Napoli in occasione di un concerto di Capodanno trasmesso in diretta sulla Rai.Io ero con alcune amiche dietro le quinte dello spettacolo.Facemmo una piacevolissima chiacchierata:lui era felice di cantare a Napoli, una città che sentiva molto vicina al suo cuore, ma soprattutto era felice di cantare....Mi disse che lui si sentiva fortunato perchè in un mercato discografico purtroppo in crisi è difficile per molti giovani riuscire ad esprimere questa passione.Ricordo il festoso trenino di persone che lo seguirono sul palco quella sera mentre lui si esibiva.Ero anch'io tra quelle persone: saltellavo sul palco ed intanto ammiravo la sua bravura, la sua allegria e soprattutto i suoi occhi che brillavano dinanzi ad un microfono,suo grande amico di tutta una vita.Era molto piccolo di statura e quando scese dal palco fu quasi impossibile scorgerlo tra onde di mani che applaudivano.Riuscii comunque a raggiungerlo e a salutarlo.Mi fece un sorriso e mi disse:"In bocca al lupo per tutto... Vai avanti,ragazza...vai sempre avanti..."Era il sorriso di un artista grande, buono come pochi...
Mino è stato per me "Sanremo" da piccolo ricordo la sua presenza nello spettacolo della canzone Italiana, con quella sua voce grande riuscendomi a catalizzare davanti allo schermo....nopn sono stato un suo fan da crescendo ma con lui condivido l'emigrazione e quando se ne vanno questi personaggi sembra che vada via una parte della nostra storia di ragazzi e di futuri padri. ciao Mino.......
"Nei miei 20 anni
che me ne faccio
se questo mondo
mi lascia indietro
avevo un cuore
che t'amava tanto
che si è perduto
per volerti bene
io chiedo a te
di tendermi una mano
e di salvarmi, se lo vuoi...
mi han detto che si vive di speranza...
avevo un cuore
che ti amava tanto
e non rinuncia a perderti per sempre...
in questo oggi leggi la mia vita
che si è perduta senza te"...
..."Sembra che sia tutto facile
mentre qui tutto è fragile
sento che gli anni
spezzano il cuore in due...
e allora canto la mia canzone
so dov'è vera, so dov'è il cuore
e il sentimento che non mente
sei tu che poi...
non menti, sei tu"...
..."Era da tanto che
volevo col mio canto dire a te
grazie a un vecchio pensiero
grazie al mio paese
quest'Italia che respira...
Italia, Italia,
di terra bella e uguale non ce n'è...
anche quando si è un pò stanchi
non ci si arrende per un se
Italia, questa canzone
io la canto a te."...
...Sempre tristemente strana quest'Italia "solare e ballerina", ma ancora troppo bigotta, che compiange un 'anima che è stata "viva" tra noi e spesso oggetto di scherno e d'ilarità per il suo essere, sinceramente, l'anima di "un buono" e non di "un buonista".
Era, ed è, l'anima di un uomo buono sì, ma anche di un cantautore:questo è il riconoscimento che Mino Reitano avrebbe voluto sentire dalla "sua Italia".
C'era davvero in lui, con semplicità, "una ragione di più".
Ciao Mino