Cinema

Al cinema con Mine vaganti

Il titolo mi piace forse perchè mi ci ritrovo: mi sento una mina vangante. E mi piace pensare allo scompiglio che questo vagare comporta,  assalendo certi ambienti ingessati, piccolo borghesi di provincia, dove pensano di farla franca i predicatori che razzolano male. Lo ammetto: Mine vaganti, l’ultimo film di Ferzan Ozpetek, non mi ha entusiasmato. Quando vedi l’ennesima pellicola dello stesso regista finisci col fare i confronti con i titoli  precedenti. Saturno contro era un’altra cosa, Le fate ignoranti meglio ancora. E’ inutile fare i “paraculi sapientoni”, ma il gay-oriented funziona oggi, in letteratura come al cinema o in tv. Ci fa sentire guariti da quei fottuti pregiudizi che consegnano alla nostra superbia il diritto usurpato di dire se sia giusto o no.  In Mine vaganti lo humor ci sta ed è pure incalzante; il cast ci sta e Ilaria Occhini, nei panni della vecchia nonna, è raggiante, Riccardo Scamarcio e Alessandro Preziosi pure ci stanno e si sono rifilati nella nuova tendenza hollywoodiana che ha trasformato sciupafemmine come Sean Penn e Colin Firth in sex simbol gay. Si fa quel che si può. Ozpetek mette troppa carne a cuocere e i soliti girotondi della macchima da presa si sono già usurati. Il film è un ottimo biglietto da visita per la città di Lecce, che fa da sfondo alla storia e non ha bisogno di “raccomandazioni” per essere scelta come meta delle nostre prossime vacanze estive.

Passaparola
Rosario Pipolo

Giornalista e Communication specialist. Una Laurea in Lingue straniere con lode all'Università Federico II di Napoli e una specializzazione in Web Communication allo IED di Milano.

View Comments

  • Ok! sono d'accordo con te, ma solo in parte. E' vero che per certi aspetti propone dei temi ridontanti e un pò scontati, ma d'altro canto, trovo meraviglioso che invii un altro messaggio e cioè: per essere felici nella vita bisogna avere il coraggio di rischiare... di perdere tutto anche l'affetto o la stima dei propri genitori disattentendo le loro aspettative, perchè la vita è un dono personale, prezioso ed è sacrosanto viversela (pur nel rispetto degli altri) come si vuole, altrimenti quello che si fa è pura sopravvivenza..è distacco da sè che poi diventa distacco dagli altri.
    In un mondo come il nostro sempre più arido e distaccato ... vedere che c'è chi tenta ancora di promuove l'unica vera strada per trovarsi e costruirsi la propria felicità, mi rincuora e mi da forza! Mi è piaciuto Mine Vaganti, perchè ho riso, ho pianto, mi sono arrabbiata, in poche parole, mi sono sentita viva. Chi ignora le proprie emozioni alla lunga si abitua a farne senza e si disumanizza. Un abbraccio Maria Grazia.

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