Si salvi chi può da questo vortice mediatico che trasforma politici in orchi da minorenni. Chi se ne frega di votazioni, di cosa ne sarà dell’Italia alle prossime Europee o degli sbalzi d’umore della Corea del Nord. L’importante è ficcare il naso nel cortile e vedere che aria tira: due direttori di giornale che si azzuffano in tv sul gossip politico-pubblico-familiare del momento, dimenticando che qui nessuno è santo e che l’Italia dell’editoria è fatta di “padrini” e “padroni” senza eccezioni. Si salvi chi può dai leader imprudenti che non pensano prima di parlare, offendendo e tirnado in ballo persino la figliolata dell’avversario politico. E mentre una coppia di giornalisti italiani prosegue sulle vecchie orme di Woodward e Bernestein del Washington Post per innescare il “Watergate italiano”, il rebus del gossip si fa più complicato. Dopo il fidanzato, spunta “la zia” della dolce pupilla e l’intrigo diventa al gusto di soap opera. Ci sarà ancora qualcuno di buonsenso con il coraggio di distaccarsi da questa sceneggiata? Il gossip dilagante non serve a farci star meglio. Le nostre tasche sono sempre più vuote e all’estero continuano a ridere di noi.
Passaparola
Rosario Pipolo
Giornalista e Communication specialist. Una Laurea in Lingue straniere con lode all'Università Federico II di Napoli e una specializzazione in Web Communication allo IED di Milano.