Cioccolato e viaggi, due passioni intense, che filano il mio incontro con le Maître Chocolatier Sophie Vanderbecken. Quale modo migliore per festeggiare i vent’anni Le Caméléon Chocolates a Città del Messico?
Farsi offrire un bel posto letto per dormirci sopra e scoprire i piccoli segreti del famoso laboratorio artigianale della capitale messicana al numero 87 di Manuel Payno.
Sophie, belga d’origine e messicana d’adozione, mi ha confessato durante il nostro primo incontro a Oaxaca de Juárez qualche mese fa: “La passione per il cioccolato appartiene agli anni dell’infanzia. Dopo il trasferimento in Messico ho capito che potevo farne un mestiere ad un patto. Mettere la ricerca al centro della mia nuova attività.” Sophie non era stata la classica bimba golosona che svuotava la dispensa della nonna. Era cresciuta incuriosendosi piuttosto su cosa ci fosse dietro quei sapori e i vari equilibri.
La Vanderbecken, attraverso il successo di Le Caméléon Chocolate, ha contribuito a frantumare nel suo piccolo l’odioso maschilismo di cui è infestata l’industria del cioccolato. Le sue ricerche la portano in giro tra le migliori piantagioni, dal Venezuela alla Colombia.
Competenza e conoscenza in anni di lavoro sodo fanno delle fiere di mezzo mondo la seconda casa di Sophie così come le competition. Penso a quelle bandite dall’Università di Londra sulle sculture di cioccolato o agli International Chocolate Awards in Perù.
La partecipazione a conferenze in prestigiose cornici di settore, dal Salone del Cioccolato e Cacao di Città del Messico al Festival del Cioccolato di Tabasco, hanno spinto Sophie Vanderbecken a salire “in cattedra”.
Il valore aggiunto della conoscenza sta anche nella condivisione e così il laboratorio Le Caméléon Chocolate si trasforma spesso in aula per interessentanti workshop e aggiornamenti su questo affascinante mondo.
Nei giorni messicani delle mie incursioni dietro le quinte della bottega artigianale del quartiere di Obrera, ho avuto modo di apprezzare e capire da più vicino determinate scelte. Produrre del cioccolato di alta qualità con i grassi vegetali non rispetta soltanto la salute alimentare ma anche la natura stessa.
E poi sia cioccolato al peperoncino a Nogada o deliziose praline al gianduia l’assaggio contiene storia e radici, memorie culinarie che fanno del cacao e della sua lavorazione un patrimonio dell’umanità da salvaguardare.
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