Diario di viaggio: se nasce una stella in Valcamonica la chiameremo Martina
Chi appartiene come me alla salsedine del mare può cogliere nell’introversa montagna lo stimolo per fotografare un aspetto più introspettivo. Così, mentre cammino sul Tonale a 2.500 mertri d’altezza insieme al maestro della Scuola di Sci Ponte-Tonale Mauro, ripercorro la storia della scuola sciistica più antica della Valle Camonica.
Osservare Laura che insegna ad un bimbo a muovere i primi passi sulla neve, mi riporta a mio padre che mi aiutava a liberarmi dalla prigionia dei “braccioli” per la prima nuotata da bimbo a mare.
Questo per dire che il mito della settimana bianca potrebbe essere capovolto e allungato in un viaggio sulla neve in vista di un dettaglio della memoria: da quell’ex sindaco che rese Ponte di Legno la prima stazione sciistica ad avere la neve artificale – un pioniere visti i recenti sgambetti del meteo -al sacrario militare del Tonale che si spartisce il confine tra Lombardia e Trentino, conficcando nei nostri cuori la commozione per i caduti camuni della Grande Guerra.
Per dialogare con la Valcamonica invernale, può capitare di tutto: un buon piatto sostanzioso al Maso Guera, il sorriso di Elisa alla reception del Residence PontediLegno, una cena con tour operator di mezza Europa alla Sosta dei Sapori di Vezza D’Oglio e una torta fatta in casa da Carla per una colazione da Raggio di Luce.
Qui il tempo sembra essersi fermato e non c’è quella frenesia da smartphone che ti impedisce di guardare negli occhi le persone: Giovanni, il macchinista del trenino che porta grandi e piccini tra le stradine di Ponte di Legno, diventa conducente nei mie spostamenti, negli incontri casuali che mettono a tacere il campanilismo, ostacolo per vivere a pieno le emozioni dei luoghi.
Qui a Ponte di Legno la strada è ancora il luogo privilegiato per condividere il filo delle amicizie che uniscono l’Italia: dalla Sicilia di Antonio alla Calabria di Salvatore, dal Po piacentino di Antonio alla Valcamonica di Gianfranco, quest’ultimo autista della linea di autobus Milano-Ponte che mi riconosce e mi fa festa. E la neve? Quella arriva con la musica di SnowBeat e l’attesa dei bimbi che muoiono di scrivere sulla neve “felicità è affrontare la vita col cuore di noi piccoli”.
Corriamo maledettamente con la frenesia di sempre verso Natale. Qui in Valle Camonica i ritmi rallentati mi fanno tornare la voglia di far famiglia, di condividere ritagli di storie locali, come quelle che da quarant’anni Romano filma e trasmette attraverso le antenne di TelePontediLegno, con la complicità dell’operatore video Valerio.
Sulla strada del ritorno incrocio i volti felici di una coppia che canticchia: “Se nasce una stella in Valcamonica, la chiameremo Martina”. Nella loro gioia di diventare mamma e papà aumenta la mia voglia di tornare tra queste montagne. Questo non è un racconto immaginato. Questo è l’inchiostro di un viaggiatore convinto che le storie autentiche dovrebbero tornare a circondare il nostro stile di vita per farci sentire la vera sostanza di essere umani.
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