E tu che Puffo sei?
I Puffi compiono 50 anni, ma continuano a contagiare persino le nuove generazioni, di qualsiasi età e di tutti i paesi del mondo. Chi di noi non ha immaginato, almeno per un giorno, di fare il turista nel loro villaggio a cartoni animati e sentirsi un omino blu? Persino Sergio Rubini, nel suo ultimo film in sala “Colpo d’occhio”, sostiene di essersi ispirato ai “puffi e al Grande Puffo”.
Io? Sono stato da sempre identificato come “puffo quattrocchi” per essere occhialuto dalla tenera età di quattro anni. Tuttavia, oggi mi vedo più “brontolone” di quanto non lo sia stato in passato. Nel villaggio dei Puffi ne succedevano di tutti i colori e c’erano una marea di significati in controluce. E tu che puffo sei? Puffa un commento sul nostro puffblog…
ROBERTO TRAETTA
Sono stati da sempre i miei personaggi preferiti.
Addirittura da bambino mi avventuravo nelle pinete, nei boschi vicini al mare perché avevo voglia di incontrarne uno.
Purtroppo, il sogno non si è mai realizzato.
In compenso, negli anni ’80 mi sono circondato di tutto il merchandising disponibile sul mercato: figurine e album, puzzle, pupazzetti in gomma dura mi hanno accompagnato dall’infanzia all’adolescenza.
Per non parlare della sigla, anzi: delle sigle perché negli anni 80 Hanna e Barbera non si sono fermati ad una sola serie come è avvenuto per molti “anime”. Ne hanno prodotte 4 o 5, e ognuna aveva una sigla diversa. Tutte cantate da Cristina D’avena.
Con quale puffo mi sono identificato?
Ovviamente con Golosone…