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Eluana, non staccate la spina!

Cosa si fa quando una donna è in coma da 17 anni? Si continua a sperare o si finisce tra le grinfie della rassegnazione. Il padre di Eluana Englaro ha detto basta. Non ne può più di vedere la figlia in quelle condizioni ed ha deciso di mettere fine ad una vita in stato vegetativo. La scelta ha sollevato un polverone ed è finita in tribunale. Questione etica, sociale, religiosa e persino politica? Eluana è stata trasferita all’ospedale di Udine e questo dovrebbe essere l’ultimo viaggio. E’ difficile prendere una posizione e si finisce per restare in silenzio. Magari mentre scrivo questi pensieri, qualcuno sta già staccando la spina, ma io non ce la faccio. E’ lo sgomento a rapirmi, pensando a questa ragazza mai conosciuta, con cui ho condiviso a distanza un pezzo della mia vita. Eluana è andata in coma quando mi sono diplomato. La mia vita è mutata, io sono cresciuto, ho qualche capello bianco, mentre Eluana è rimasta ferma lì, immobile, in bilico tra la vita e la morte. La speranza non può diventare cenere in un falò, anche quando l’alta marea si tramuta in disperazione. Per favore, non staccate la spina ad Eluana. Per alcuni i miracoli sono fandonie, per altri un mistero divino. Lasciamo al Creatore il sacrosanto diritto di donarci o fermare la nostra vita. Per favore, non staccate la spina perché Eluana è ancora viva.

Passaparola
Rosario Pipolo

Giornalista e Communication specialist. Una Laurea in Lingue straniere con lode all'Università Federico II di Napoli e una specializzazione in Web Communication allo IED di Milano.

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  • PER FAVORE, lasciate in pace questa donna e il suo EROICO papà, e fate i conti con la vostra idea di VITA e di MORTE, senza provare MAI ad imporla a qualcun altro!

  • Ciao Rosario,

    credo che siano varie le questioni da porre, e non credo che la soluzione sia lanciare appelli accorati, quando è evidente che lasciarsi andare a sentimentalismi è non solo inadeguato ma anche irrispettoso nei confronti delle persone che vivono con Eluana.

    Sarebbe meglio se non fosse strumentalizzata la situazione di questa famiglia e della loro Eluana per riaccendere vecchi dibattiti.

    Un punto fermo però c'è: la sentenza di un tribunale italiano.
    A tal proposito vedo come un segno di grave inciviltà tutti i tentativi di ostacolare questa decisione da parte di molte cariche istituzionali e non del nostro paese.
    Fino a prova contraria l'Italia è, rimane e resterà uno stato di diritto!

    A presto

  • Nessuno può giudicare la disperazione, e la triste rassegnazione, che ha spinto questo padre ad un gesto simile.
    Il confine con l'egoismo di un semplice uomo può risultare davvero molto labile, eppure nessuno può giudicare questo gesto.
    Anni di speranze disattese, di illusioni da mendicare e, soprattutto, da raccontare a se stesso per convincersi di una realtà diversa dal baratro in cui era invece precipitata la sua vita.
    La sua vita di una famiglia distrutta.
    La sua vita di una figlia violentemente strappata alla realtà che, di diritto, le apparteneva...

  • ...Ma questo diritto è davvero appartenuto ad Eluana? "Forse avrebbe voluto così...Questa sarebbe stata la sua volontà in caso di...".
    Ipotesi.
    Ricordi.
    Ricordi irrorati dal sangue della rabbia e della disperazione.
    Che nessuno giudichi questo gesto.
    Che nessuno, però, se ne dimentichi.
    Nessuno avrebbe dovuto scegliere per Eluana.
    La vita c'è sempre, finchè non si stacca quella maledetta spina.
    Di vita ce n'è sempre, se te la lasciano vivere.

  • Ti sei in parte risposto da solo :
    "Lasciamo al Creatore il sacrosanto diritto di donarci o fermare la nostra vita." Se fosse dipeso dal Creatore o dalla Natura o da come ognuno di noi preferisce chiamare cio' che ci governa , Eluana non sarebbe piu' con noi , purtroppo , già da molto tempo

    MONDO

  • Stasera è una triste sera, triste per una vita che non è più e che nell'immaginario collettivo sarà sempre giovane; triste per un padre costretto a lottare e che in questo momento starà soffrendo per un distacco doloroso, triste per chi come me ha rivissuto attraverso Eluana la tragedia di un coma che ti strappa i tuoi cari, che interrompe la comunicazione e ti farà portare per sempre dentro parole non dette e momenti non vissuti. Non ci resta che il silenzio.

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