Il Festival di Sanremo alza o abbassa la pressione. In questa edizione 2009 sia le nuove proposte sia i Big sono usciti fuori pista, facendoci soffrire di ipertensione. Marco Carta, ex divo del talent show Amici, ha vinto il Festival numero 59 della canzone italiana con il brano La forza mia. Sarà stata la presenza all’Ariston della madrina Maria De Filippi o qualche inghippo al famigerato televoto a far vincere una canzone dagli eccessi melodici. Un trionfo immeritato? Ieri con Arisa, oggi con Marco Carta ci vien voglia di vagabondare nel web alla ricerca delle decine di alternative tra innovazione e sperimentazione a cui il Festival di Sanremo ci ha disabituati. Tiziana, una lettrice di questo blog, ha criticato la mia disapprovazione per Arisa replicando: “Quello che conta in un mondo che corre veloce è la comunicazione. Si svegli, siamo a Sanremo 2009!”. La questione non è tanto il trionfo di una canzone da canticchiare domani “sotto la doccia”, bensì il rammarico perché i giovani musicisti non osano più, sperimentando o rischiando. Alcuni vecchi cantautori di oggi sono i giovani di ieri, quelli che all’Ariston vincenti o perdenti lasciavano un segno. In “un mondo che corre veloce” abbiamo bisogno di caricare sul nostro I-Pod soltanto canzoni usa e getta. Vittorie come quella di Marco Carta restano cotte emotive destinate a durare qualche stagione, per la fortuna o la sfortuna di chi fa il mio mestiere. L’unica consolazione resta il successo di Paolo Bonolis, l’assoluto trionfatore di questa contestata edizione sanremese: ha salvato il salvabile, ha dimostrato al Belpaese di avere ancora bisogno del suo Festival (i reading degli inediti di penne prestigiose); ha riacceso un flirt tra passato e futuro (i duetti tra vecchi leoni e nuove proposte); ha restituito al testo la centralità funzionale nel corpo della canzone (i pezzi dei Big valorizzati dalla recita di attori), si è sforzato di fissare un punto di incontro tra show televisivo e show musicale. Il regno di Bonolis può essere un’auspicabile soluzione transitoria ad un nuovo Festival, orgoglioso delle sue radici, ma consapevole dei dovuti cambiamenti. E’ l’unico destino per vivere una nuova e lunga giovinezza. Adesso tocca al pubblico scegliere il vero vincitore, magari tra gli esclusi come gli Afterhours, sbattuti fuori ingiustamente.
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Il pubblico, il vero vincitore lo ha già scelto, è Marco il vero vincitore. Perchè la sua sarebbe una vittoria immeritata? Qual è il vero motivo? o semplicemente gelosia?. Io ho visto Marco cantare quella canzone con l'anima, a me ha ricordato un sacco di cose belle tutte in quei pochi minuti della voce unica di Marco Carta. Perchè avrebbero dovuto vincere persone come Al Bano? (SENZA NULLA TOGLIERE...) ma noi tutti sappiamo che loro sono già degli artisti, dobbiamo lasciare spazio alle persone giovani piene di vita e sopratutto nuove. A me non interessava gli scorsi anni guardare sanremo ma quest'anno non so ancora perchè aveva qualche cosa di diverso e non ne ho perso nemmeno una puntata. Ho sperato fino all'ultimo che Marco vincesse e così è stato. Questo è l'inizio di un nuovo talento nel mondo della musica... lui è enrato in punta di piedi ed ora resta con noi e sono sicura anzi sicurissima che diventerà un cantate ai livelli di Zucchero, Al Bano, Adriano Celentano, Claudio Baglioni...
Un secondo vincitore è Paolo Bonolis con la sua simpatia nei momenti giusti Bravi a tutti e due...
per me la canzone è testo e musica insieme. per quanto riguarda questo festival si è verificato il CVD: ha vinto la canzone più brutta e banale nel testo e nella musica. per me un posto tra i vincitori andava a Marco Masini. il suo testo è vero, vero, vero, la musica non è niente male e la voce di masini è sempre la voce di masini per una ex fan (non pentita) come me....che cantava cenerentola innamorata....
orami il festival funziona al contrario: vince chi arriva ultimo (ve lo ricordate vasco?)
ciao, http://www.espresso925.blogspot.com
Sono capitata per caso in questo blog e non posso fare a meno di notare la differenza di tono e di vocabolario tra il commento su Arisa e questo su Marco Carta: l'una è giudicata vincitrice "indegna" e viene criticata per l'aspetto e per la canzone, la vittoria dell'altro è definita soltanto "immeritata"... e tutto il resto si accorda a questa posizione. Due pesi e due misure, come sempre avviene in Italia, paese in cui le raccomandazioni e le manipolazioni imperano e determinano - ahimé - carriere intere, successi, visibilità, guadagni... Arisa canta molto bene, si è creata un personaggio che il pubblico ha apprezzato, appare come una novità perché non è costruita dallo show businness, canta una canzone la cui apparente semplicità è il risultato della grazia creativa e della competenza dei suoi autori; Marco Carta è il "cocco" della potentissima Maria De Filippi, il suo personaggio ha ricevuto e continua a ricevere appoggi e spinte, i suoi fans (che sono molti e hanno, ovviamente, ogni diritto di esprimersi) sono molto agguerriti e convinti, canta in modo "normale" e al festival ha presentato una canzone di assoluta banalità, che però nessuno si sogna di criticare... Il giudizio è libero e personale, però cose simili lasciano sempre l'amaro in bocca.
cercare a sanremo innovazione e sperimentalismi musicali è un contraddizione in termini.il festival infatti è da sempre il tempio della musica popolare...che può piacere o no...ma è il motivetto carino e subito orecchiabile, che la gente canta all'indomani, che ha sempre la meglio...Possiamo discuterne per giorni ma è così ogni anno...merita non merita...esclusione non esculsione....penso che il vero successo di sanremo risieda proprio in questo: FAR PARLARE DI SE!! Far sprecare fiumi di inchiostri ai giornalisti...cascate di parole nelle trasmissioni televisive....Da anni ormai le canzoni e i cantanti sono più un ornamento,necessario per caità, ma pur sempre un accessorio!!Chiunque avesse vinto avrebbe suscitato polemiche e giudizi contrari...L'importante alla fine è che ancora una volta san remo nel bene o nel male si sia visto...e grazie a Bonolis...anche tanto quest'anno!
Bella doppietta in casa Warner: Marco Carta PRIMO, Arisa PRIMA. Confidiamo nella "sincerità-a"!
concordo...vittoria immeritata.
Mi associo....apoteosi dell'horribilis
Incomprensibile (anche se purtroppo prevedibile) vittoria...
Pietosa Vittoria di un insignificante Marco Carta!!!!ma Perchè c'era la De Filippi????qualcuno avrà votato pensando di vedere Amici!!!!!!!!
il mondo della musica è piana di testi e musiche banali che però hanno avuto un gran successo....e continuano a distanza di anni ad averne!!!addirittura se ne fanno cover e contro cover e anche in più lingue...a titolo esemplare:
http://www.youtube.com/watch?v=mJZ76uNzZQM