I milanesi incazzati, che stamattina ho visto azzuffarsi sulla banchina della linea gialla della metropolitana, mi hanno ricordato che, di fronte alle emergenze, ogni mondo è paese. Ne avevano tutte le ragioni per esserlo, per amor del cielo. Se questo tiro mancino estivo fosse accaduto nella mia Napoli, avrebbero urlato che i napoletani campano alla giornata e non sanno essere previdenti.
Ci restano dieci dita per contare i mesi che ci separano dall‘Expo 2015. Siamo ancora in alto mare, nonostante uno stinco di ottimismo vorrebbe far passare Milano in forma per il grande evento. Sarà pure una banalità: se il Seveso sbraitasse in un’altra bella inondazione, per giunta nei giorni dell’Expo 2015, chi si preoccuperebbe di reclutare prestanti gondolieri?
Atm Informa, l’account di twitter dell’azienda di trasporti imlanesi, non mi ha avvisato che, per prendere la metro, sarei dovuto uscire di casa equipaggiato, con remi e canotto.
Signori cari, Milano non è la laguna di Venezia. In queste ore il maltempo sembra averci dato tregua e, all’ombra della Madonnina, qualche timido raggio di sole ci fa ricadere nel fanfarone lassismo del Belpaese. Tutto è bene quel che finisce bene. Domani si vedrà.
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