Tento invano di raggiungere Simon’s Town, sulla penisola del Capo, con un treno locale, ma è inutile. Si accumulano ritardi in partenza e lo sciopero generale del trasporto pubblico di questi giorni continua a destabilizzare gli spostamenti.
Mi muovo con un taxi, le nuvole rincorrono sprazzi di sole, a prima mattina le strade sono vuote. A Kalk Bay c’è un fish & chips sul porticciolo e si sente già quell’odore di pesce fritto che vorresti evitare a prima mattina.
La signora all’entrata mi fa cenno che sono ancora chiusi e per pranzo mi consiglia di prenotare perchè i tavoli si riempiranno. La ringrazio, sono solo di passaggio, la mia meta è Boulder’s Beach per trascorrere questo giorno solenne con i pinguini africani.
Ci arrivo quando la spiaggia è deserta ancora, lontano dai flash indiscreti dei turisti ammassati, ci siamo solo io e loro. Osservare i pinguini a Boulder’s nella loro quotidianità è uno spettacolo senza precedenti, ti riappropri dello scorrere della vita fatta di piccole attenzioni, della fedeltà che ogni pinguino ha per la sua compagna, di quella camminata buffa, di quella eleganza impettita e mi ricorda nonna Lucia la prima volta che mi vide in smoking per il Festival del Cinema di Venezia: “Sembri proprio un pinguino”.
Appena arrivano i primi turisti, mi sposto su una spiaggetta poco distante da lì. Non c’è nessuno. In riva all’oceano un bmbo che gioca con la madre. Mi sento picchiettare al ginocchio. E’ un pinguino e a pochi passi da lui c’è la compagna. Non posso crederci, quando mi ricapiterà mai un’occasione del genere? Mi presento, gli parlo e lo battezzo Madiba, come Nelson Mandela, perché si è staccato dalla ciurma dei suoi compagni di avventura ed è venuto impavido verso di me.
Madiba il pinguino mi ha ricordato che staccarsi dal gruppo per irrobustire il senso di libertà del singolo è il primo passo per conquistare la libertà collettiva. Chi mi crederà mai che ho condiviso il mio primo Freedom Day in Sudafrica con un pinguino? Mi metto in posa, il piccolo Madiba segue la mia andatura, siamo entrambi pronti per uno dei selfie più emozionanti dei miei viaggi in giro per il mondo.
Il pinguino picchia di nuovo sotto il mio ginocchio, prende per mano la sua compagna e scompare tra i cespugli. Resto a guardare l’oceano e mi torna in mente una dichiarazione di Nelson Mandela:
Il compito più difficile nella vita è quello di cambiare sé stessi.
Il Sudafrica ha restituito anche a me il Freedom Day.
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