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La “cazzimma” in viaggio è una brutta bestia!

vigne_cazzimma150Per un non napoletano è quasi impossibile comprendere il termine “cazzimma” in tutte le sue sfumature. Ci vorrebbe un trattato e così chiedo aiuto al comico partenopeo Alessandro Siani che la spiega in una battuta: “Vuò verament’ capì che r’è a cazzimm’? Nun t’ò dic’. Chest’ è a’ cazzimma”.Premesso ciò, vi confesso che la cazzimma in viaggio è davvero una brutta bestia e l’ho constatato nei miei recenti vagabondaggi low-cost in Europa, nei paesi che non hanno l’euro come valuta. Ad Edimburgo ero al Museo degli Scrittori, a poche ore prima della partenza.Avevo in tasca gli ultimi spiccioli e volevo comprare come ultimo souvenir una tazza, decorata con parole di matrice scozzese. Mi mancavano 40 penny e quel cazzimmoso dell’addetto non ne voleva sapere di darmela con uno sconto di 60 centesimi di Euro. Ho avuto la sfacciataggine di fare la questua al museo, ma mi mancavano 10 penny (vi rendete conto?) e il cazzimmoso non cedeva. Mi ha aiutato una maestrina di scuola che ha esclamato in mio favore: “E’ ridicolo trattare così un turista”. A Copenaghen dopo aver speso più di 400 corone danesi in musica (quasi 60 euro), il cazzimmoso del commesso non voleva darmi l’ultimo cd perché mi mancavano 10 corone! Sono andato a protestare in un altro negozio della stessa catena, e mi sono salvato in calcio d’angolo: lì quell’album costava 10 corone in meno! Stessa cosa a Tallin, in Estonia, per un cd di musica locale. Nessun ufficio di cambio voleva cambiarmi i 2 euro che mi occorrevano… La cazzimma si ritorce contro? Capita, ma i cazzimmosi riescono perlopiù a farla franca. Per fortuna ci sono “gli angeli anti-cazzimma”, come il giovane di un chioscho alla stazione di Helsinki. Cosa fare quando si scarica la batteria della tua reflex a pellicola in una domenica e ti mancano ancora pochi scatti da fare per il tuo reportage? Mi ha regalato alcune batterie scariche, di cui ho utilizzato il residuo per le ultimissime foto. Meno male che non ci sono solo prigionieri della cazzimma… in giro per l’Europa!

Edimburgo, l’anima dark della Scozia

Essere qui mi fa sentire a casa, sarà perché in Gran Bretagna vi ho messo piede venti anni fa. Eppure questa Scozia dipinta a suon di cornamuse e folclore, mi ha fatto trovare un’anima dark, estranea ai miei viaggi. Un lato oscuro totalmente sconosciuto: appena si accende la luna, Edimburgo si anima di tour guidati alla ricerca di fantasmi sepolti nell’orrore di una città nascosta. Come per Napoli, qui c’è una città sotterranea dove sopravvivono antiche leggende che incuriosiscono i turisti. Sarà perché Edimburgo ha dato i natali a Stevenson, papà di Dottor Jekyll e Mr. Hide? Infatti, molte vetrine sono piene di allestimenti in stile Halloween perché qui la “Notte delle streghe” è un appuntamento atteso da grandi e piccini. Chi mi conosce sa bene che non sono stato mai “un vampiro”, un amante della notte. Preferisco la luce del giorno. Tuttavia, questi misteri notturni a Edimburgo hanno reso imprevedibile la mia permanenza, facendomi finire poi a chiacchierare con una ciurma di scozzesi in un pub. E la serata è terminata cantando a squarciagola “Hey Jude” dei Beatles. Questo pezzo per loro è come “La canzone del sole” di Battisti per noi. Il lato oscuro di Edimburgo si è trasformato in un leggero bagliore perché tutto sommato anche la notte può travestirsi di luce.