Sky o non Sky, l’Iva è il problema?
Ci auguriamo che non diventi un assurdo ed ingiustificato dubbio amletico. Aumentare l’iva a Sky è davvero un capriccio del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi? Portare l’Iva dal 10 al 20% è uno stratagemma per difendere Mediaset dalla recessione di questi giorni grigi? Non voglio soffermarmi su questi due punti di domanda perché lo hanno già fatto in molti. Di tutta questa vicenda c’è una cosa che mi stizzisce. E’ la faccia tosta di Walter Veltroni ad insospettirmi: “E’ un aumento delle tasse sulle famiglie, perchè non parliamo di famiglie ricche ma dei tifosi delle squadre di calcio”. Come cambiano i tempi e quante sono le contraddizioni. Un dì l’ex direttore dell’Unità era un acerrimo paladino della tv pubblica, e mai avrebbe difeso un sistema televisivo privato. E tutto questo teatrino da cortile per un servizio che non è un bene di prima necessità? Siamo in piena recessione, una parte degli italiani non riesce ad arrivare a fine mese, e ci preoccupiamo di non privare il belpaese della pay-tv? “Ma mi faccia il piacere”, direbbe il mio saggio compaesano Totò. Di Sky ne possiamo fare a meno, perché le priorità sono altre: migliorare il servizio televisivo pubblico che pretende un canone ingiustificato per un prodotto sempre più scadente. Tra i due litiganti il terzo gode. Adeguamoci alle normative europee e alziamo l’iva della pay-tv al 50%!