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Blog e Sito di Rosario Pipolo online dal 2001

Le forbici di Noè e i miei capelli a Contrada

Ad agosto ho commesso l’ennesimo tradimento. Ogni volta che torno a casa affido i miei capelli alle forbici del mio amico Leo. Lui era in vacanza, ed io sono andato alla caccia disperata di un barbiere. Sono passato a Contrada, in provincia di Avellino, per una splendida giornata con la famiglia Pastore. Un paese dell’Irpinia con poche anime che mi ha regalato tranquillità e relax. L’incontro con il vigile, uno scambio di saluti con gli anziani al bar o un sano bicchiere di vino locale, alla faccia di chi pensa che la vita “non sia solo questo”. Ho affidato la mia chioma all’esperienza di Noè, un arzillo signore di 78 anni, che fa il barbiere dall’età di 13 anni (nella foto taglia i capelli al nipote Noè junior). Mi sembrava di essere tornato in un vecchio film in bianco e nero con questo barbiere poco incline al pettegolezzo – una rarità per chi fa il suo mestiere – ma attento osservatore dei cambiamenti del tempo. Caspita, lui sì che è stato un precursore: a cavallo degli anni ’40, è stato il primo a sostenere che i capelli dovessero essere tagliati dopo lo shampoo (l’acqua a Contrada è arrivata negli anni ’50). Caro Noè, ti ringrazio non solo per il taglio che mi sono portato come souvenir delle vacanze (a Milano mi dicono che sono riungiovanito!), ma soprattutto per quei saltelli della memoria in equilibrio tra storia e costume. Inoltre, mi hai riportato alla mente un fatto di cronaca della mia infanzia, datato 15 luglio 1982: l’uccisione del vice Questore di Napoli Giuseppe Ammaturo, vittima del terrorismo delle Brigate Rosse. Se capitate da quelle parti, fate un salto nel salone di Noè, perché quelle “forbici” sanno ritagliare qualcosa di noi…

Le cronache di Narnia: il principe Caspian

Il principe Caspian, secondo capitolo delle Cronache di Narnia, è uscito alla vigilia di Ferragosto. Chi non era spaparanzato in spiaggia sotto il Sol Leone, sgranocchiava pop corn in sala col sostegno dell’aria condizionata. La Disney si consola con il fantasy e segue le orme del ciclo di Il Signore degli anelli. Rispetto agli ultimi tonfi della major americana, Narnia è stato una boccata d’aria, anche se questa seconda parte non mi ha convinto. Noiosa e prevedibile all’inizio, si riprende dopo un’oretta e offusca quella magia a cui c’eravamo abituati. Insolito il ruolo affidato al nostro Sergio Castellitto e troppa l’attesa per rivedere due personaggi a cui tutti noi ci siamo affezionati: il leone e la strega. La piccola Georgie Henley (Lucy) è cresciuta, ma ha perso quella tenerezza che mi ha incantato nel primo film. Comunque vale la pena vederlo. E gli altri sequel? Hanno già messo mano per non far crescere troppo gli attori. E’ davvero difficile che un ciclo di film mantenga sempre alte le aspettative. Speriamo che il terzo round vada meglio…

Gabriella Cilmi, nuovo pop italo-australiano?

Gabriella Cilmi è un nome tutto italiano. Le radio continuano a sbatterci in faccia un tormentone musicale: Sweet about me. Non assomiglia un po’ troppo a Amy Winehouse? Comunque, non diamole troppo addosso perché Gabriella è italo-australiana. Figlia di immigrati trasferiti all’estero, questa giovanissima ugola potrebbe dare davvero filo da torcere alle api regine del pop, anche perché ha come ombra un guru della produzione: Brian Higgins. Qualcosa Gabry lo deve anche ai suoi amici, che hanno messo su YouTube una versione del suo pezzo Sanctuary. C’è sempre il pericolo che la temperatura scenda improvvisamente e la febbre da pop resti soltanto un bel ricordo. Riuscirà la nostra Aussi a tenere lo scettro e ad affermarsi nella scena musicale dei prossimi anni?

Villeggiatura o vacanza da catalogo?

E’ arrivata l’estate. Il caldo afoso anticipato ci fa presagire che anche le stagioni non ne possono più dei nostri scempi ecologici ai danni di madre natura. Nell’epoca della globalizzazione, dove vige il culto della “vacanza breve di alta qualità”, si fa a gara a chi va immergersi nei mari più lontani. Adesso con Internet è ancora più semplice. Pochi clic, acquistiamo un pacchetto turistico su misura e siamo tutti felici e contenti. Atmosfera vacanziera o stress da vacanza?
Eppure c’è un termine, gettato nel dimenticatoio, che caratterizzava le nostre estati di tanti anni fa: la villeggiatura, ovvero “la permanenza a scopo di riposo e svago in località adatta”. Sfogliando il dizionario della lingua italiana, il significato di questa parola è molto chiaro. C’era una ritualità nelle partenze e negli arrivi che andava dall’affitto della casa a quello dell’equipaggiamento per l’auto con accortezza e meticolosità. Dove sono finite quelle piccole spiagge di provincia, affollate e rumorose, i nostri castelli di sabbia, le lunghe corse in riva al mare, gli sguardi sdolcinati pomeridiani degli innamorati, quelle brevi escursioni in canotto, le schizzate d’acqua salata, quei tuffi ridicoli a pochi metri da riva, i ghiaccioli sciolti al sole o i canti notturni delle cicale che accompagnavano i nostri sogni beati? Dove sono finite le voci campanulate delle nostre mamme e delle nostre nonne che ci invitavano a rincasare perché il pranzo era pronto? Tavole imbandite, profumi indimenticabili e una folla di amici e parenti. Niente albergo, niente pensione o mezza pensione, ma soltanto villeggiatura. E se fosse soltanto un capriccio nostalgico? Tuttavia, con la consapevolezza che la nostalgia di un trentacinquenne è più patetica di quella di un sessantenne, una riflessione trova sempre la sua buona giustificazione nel passato o nel presente. Buona villeggiatura, anzi pardon, buone vacanze con la speranza che le vostre non siano “da catalogo”.

Ringo Starr

Liverpool 8
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Ringo Starr mi è stato sempre fatica… alla fine ho scelto questo ultimo singolo! Nel luglio del ’92 stavo per andare al suo concerto alle Terme di Caracalla. Mentre ero in stazione, dalla radio vola la notizia che l’evento è stato annullato. Che sfiga! Il mio amico è andato a chiedere il rimborso, ed io mi sono consolato col fatto che il giorno dopo sarei partito per New York!

Paul McCartney

My Brave Face
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Tra le canzoni di Paul McCartney ho scelto questa. Per un motivo: fa parte dell’album Flowers in the Dirt ed è legato al mio primo concerto. Il 24 ottobre 1989 ero al Palaeur di Roma per godermi l’esibizione dell’Ex-Beatle. Ci sarei andato anche se i miei non vi avessero dato il permesso… Quella sera non la dimenticherò mai

George Harrison

My Sweet Lord
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Quando ho ascoltato questo brano, tratto dall’album “All Things must pass”, ho capito che George Harrison era stato una grande risorsa per i Beatles. Nel suo percorso da solista ha tirato fuori davvero una grinta musicale senza precedenti!

Ma quale privacy?

Siamo asfissiati dalla salvaguardia della privacy: nella quotidianità ci ricordano che dobbiamo rispettare le norme.E il cittadino chi lo tutela? Eppure continuiamo ad essere spiati da telecamere in strada, mentre sul web succede il finimondo. L’Agenzia delle Entrate si è permessa di spiattellare in rete i redditi degli italiani, mentre gli sciaccalli di Internet ne hanno subito approfittato. Il quotidiano Il Messaggero ci informa che alcuni giorni fa “un dipendente di un comune della Toscana è stato iscritto nella lista degli indagati per aver venduto on line al prezzo di 20 euro una copia della dichiarazione dei redditi del 2005”. E gli italiani? Una parte ha già dimenticato, un’altra si è affidata alle associazioni dei consumatori per chiedere i danni. E i Vip? Qualcuno ha fatto la faccia storta per la delusione innescata. Pensate al popolo dei “grilli parlanti”,dopo aver scoperto che Beppe Grillo guadagna più di quattro milioni di euro all’anno. Niente paura: i fedelissimi hanno trovato l’escamotage per difendere il profeta dei blog!

John Lennon

Imagine
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Nel 1989 mi hanno registrato una cassetta con diverse canzoni. La prima del lato A era “Imagine” di John Lennon. Ho tradotto il testo, è stato un fulmine a ciel sereno. Da allora tutto il canzoniere di Lennon ha accompagnato la mia adolescenza.

I Beatles

The Beatles -Let It Be
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E’ una canzone che dovrebbe conoscere chiunque… e le composizioni dei Beatles appartengono davvero a tutti. Ho scovato l’album “Let It Be” in uno scaffale di un piccolo negozio a Ramsgate, nel Kent inglese. Era il 1988 e da allora quei quattro sono entrati nella mia vita.