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Elezioni, il popolo ha fame dategli le brioches

La grande disfatta. Sì, proprio così perchè in uno stato di ordinaria confusione non si capisce chi siano i vinti o i vincitori. I numeri parlano a favore del PDL , ma non penso che queste elezioni siano davvero un test per capire quale sia il giudizio degli italiani nei confronti del Governo. In Francia l’avanzata dei Socialisti sta facendo tremare Sarkozy, in Italia l’innegabile sorpasso della Lega non rappresenta la consacrazione del Centrodestra, bensì uno sfogatoio di protesta. Proprio in Piemonte, Lombardia e Veneto, le problematiche relative all’integrazione degli stranieri fuori e nelle grandi città diventano sempre più complesse.  La via più semplice? Barricarsi nel proprio bunker tra folclore e tradizioni locali  perchè sentirsi “lumbard” è più sicuro che essere un anonimo italiano. Il Lazio finisce nella mani di una donna, la cui vittoria manda a casa definitivamente i fantasmi di Marrazzo e della sua combriccola. Neanche i santini della Bonino sono serviti a fare miracoli. In Campania avrebbe vinto chiunque si trovasse sulla sponda opposta di  Antonio Bassolino. E così è stato, nonostante la controfigura di Caldoro avesse dalla sua parte l’Italia della Prima Repubblica, quella era l’unica via d’uscita dal lungo regno del Vicerè. E la Puglia? Quella non è andata al PD, ma semplicemte ad un cane sciolto come Vendola, abile a far tremare i palazzi del potere romano, mandando in tilt persino il “Baffo di ferro di Gallipoli”. Bersani dà la colpa a Beppe Grillo per la dispersione dei voti, senza rendersi conto che è al timone di una nave che non sa più che pesci prendere. Il popolo si lamenta e pure troppo, ma poi al momento della “scelta” il chiasso da cortile finisce nell’omertà, nella rassegnazione del vigliacco astensionismo, nel vittimismo del tiriamo a campà, nel chiacchiericcio dei social network, aggrovigliati dai soliti luoghi comuni.  Aspettando la nuova ondata di riforme annunciate da Silvio Berlusconi, mi torna in mente l’orribile frase di Maria Antonietta di Francia, che però può starci bene adesso: Il popolo ha fame, dategli le brioches. E’ quello che si merita e nessuno si lamenti!

Elezioni, crolla il Pdl e l’Italia preferisce l’astensionismo

votazioni_anteprima150Non è servito neanche l’intervento salottiero a Matrix, in chiusura di campagna elettorale, per far salire in vetta Silvio Berlusconi. Il Popolo della Libertà perde colpi ed è un dato da sottoporre a tutti “gli uomini del Presidente”. Troppe divisioni, inutili polemiche  e qualche gossip di troppo, mentre gli italiani sono così sfiduciati da non andare a votare. Quali alternative per la politica italiana? Nessuna a parte che anche il PD sprofonda, Bossi avanza e Di Pietro raddoppia. I voti vanno qui e lì. Il Belpaese, stufo della sceneggiata “Noemi”, si barcamena davvero alla ricerca di nuovo leader? I risultati vorrebbero dare un’alternativa al berlusconismo. Qualche sorpresa c’è e viene dal web: l’Italia vuole volti giovani in pole position e lo dimostra la friulana Debora Serracchiani, che grazie alla spinta di Intenret si porta a casa più di 70.000 preferenze e supera pure il Cavaliere.