La grande stangata
Questa volta non si tratta di rivedere in compagnia La grande stangata, il film di George Roy Hill che ha esattamente la mia età e ci propina l’astuzia come arma per abbattere il nemico. La rassegnazione è l’unica via di uscita perché la grande stangata è quella che stiamo per subire noi. E adesso in ballo c’è davvero il destino dell’Italia, quella piccola però, che calpesta la sempre più invisibile classe media (se esiste ancora), i piccoli risparmiatori, chi già fa fatica a tirare fino a fine mese o chi appena ritira la pensione deve restituirla tra affitto e bollette da pagare. Ed è la voce di questa Italia che ci interessa e non di certo quella che naviga nel lusso più sfrenato.
Può essere questa una proposta da integrare nella Manovra finanziaria 2011-2012? Se Veronica Lario donasse il 60% del suo lascito per la separazione di 300.000 euro al mese, ogni famiglia a reddito basso potrebbe beneficiare di un piccolo bonus di sostentamento per i prossimi 10 anni. Adesso che la Grecia ha suonato il campanello d’allarme, tutti dobbiamo essere lì a preoccuparci. Non potevamo pensarci qualche anno fa, prima di lasciar passare tanti sprechi?
Tassiamo i turisti negli alberghi della Capitale, congeliamo gli insegnanti di sostegno nelle scuole, dobbiamo accollarci un ingiusto pedaggio sui tratti di strade che si collegano alle autostrade, ma non tocchiamo gli stipendi delle alte cariche dello Stato, dei Ministri e dei Parlamentari? C’è qualche sforbiciata a manager, politici e compagnia bella, ma è irrisoria. Tanto gli evasori riescono sempre a farla franca in un modo o nell’altro e i furbi sono ancora lì che se la cantano. Non solo “la legge non è uguale per tutti”, ma anche tutto il resto. Bisognerebbe darsela a gambe da un Paese così.